D.A.D. – Dimenticati A Distanza 

Il progetto D.A.D. nasce dalla necessità di coinvolgere in maniera creativa i bambini del laboratorio di teatro di Putéca nel Rione Sanità, con i quali durante l’emergenza Covid-19 ci è stato impossibile continuare il percorso di formazione dal vivo. Attraversare il mondo della cultura con gli occhi nuovi e curiosi come quelli di un bambino, ci sembra un buon modo di non dimenticare né i più piccoli né quelle personalità della cultura nazionale che qualcosa da dire lo hanno per davvero. 

D.A.D. è un format di interviste virtuali destinate ai social che pone al centro un confronto vero e proprio tra l’intervistatore (il bambino) e l’intervistato (artista, esponente della scena culturale). Mette al centro i dimenticati: da un lato i bambini dimenticati dalle istituzioni, costretti a una didattica sterile e manchevole di mezzi e dall’altra gli artisti e gli esponenti della cultura, totalmente messi da parte in questo  periodo di emergenza.

Il dialogo/incontro, inoltre, si conclude con la proposta del bambino all’artista di scrivere una lettera ad un ‘dimenticato a distanza’ a sua scelta, qualunque sia per l’artista il proprio significato di ‘dimenticato’.

A condurre l’intervista sono proprio i bambini del laboratorio di teatro, i quali mettendosi in gioco e in sincero confronto attraverso domande frutto della loro curiosità ma supervisionati dai loro insegnanti di teatro, dialogano con l’intervistato spaziando dall’arte alla scienza, dalla politica alla poesia, dai sogni alle paure. In un periodo di tale “distanza culturale e formativa” D.A.D. costituisce un reale momento di scoperta ed espressione in una modalità così edita ed inedita allo stesso tempo. Tra gli artisti intervistati ci sono: Sonia Bergamasco, Giobbe Covatta, Teresa Ciabatti, Lino Guanciale, Marco D’Amore e tanti altri.

Ilaria intervista Sonia Bergamasco

Giuseppe intervista Giobbe Covatta

Francesca intervista Teresa Ciabatti 

Benedetta intervista Lino Guanciale 

Marco intervista Federica Fracassi

Guido intervista Marco D’Amore

Noemi intervista Carlotta Natoli

Noemi intervista Mariagrazia Calandrone

Clarissa intervista Antonio Rezza

Sonia intervista Flavia Mastrella

Umberto intervista Elena Bucci e Marco Sgosso

RASSEGNA STAMPA

D.A.D. Dimenticati A Distanza 

Ilaria parla da un divano marrone che poggia a una parete chiarissima. Ilaria ha lunghi capelli castani, indossa un maglione bianco e nero a fasce orizzontali, incrocia spesso le braccia al petto, ama comporre poesie.  Sonia invece è in una stanza piena di foto e di porta cd e risponde accompagnando le parole con un sorriso. Ilaria e Sonia dialogano online: di cosa? Di musica, arte, teatro; di amori e d’infanzia; dei sogni fatti da bambina, di come sia difficile ma necessario proteggere la propria libertà, di quanta paura riservi il futuro  di cosa voglia dire essere o avere una figlia; dei dolori che l’adolescenza porta con sé, dell’ostinazione che serve per imparare il mestiere d’attrice, di come lo studio necessiti di essere innervato di continuo dall’emozione, dal desiderio o, per dirla con una parola che adorano entrambe, dal «batticuore». E quando Sonia cita Voltaire – «coltiva il tuo giardino» – Ilaria fa sue le parole dello scrittore francese: «sono ancora piccola ma spero che i miei fiori crescano forti e sani» e che «qualche semino possa diventare grande come un albero»

(Da La Repubblica di Alessandro Toppi)