Un progetto di Putéca Celidònia

DALL’ALTRA

PARTE

| 2+2=?

Vincitore del Premio Giovani Realtà del Teatro 2019 

Semifinalista InBox 2021

[…]
DAMIANO: E cosa vorresti fare, fammi sentire? Se tu fossi il wedding planner delle gravidanze cosa faresti?

FEBO: Io organizzerei uno spazio addetto alla programmazione della vita. Darei la possibilità ai feti di incominciare ad organizzare il loro futuro, proporrei loro un questionario su alcune domande che durante la vita gli porteranno via tanto tempo. Darei la possibilità di anticiparsi un po’ di lavoro, insomma.

INNOCENTE: Geniale.   […]

Tre gemelli eterozigoti si incontrano nell’utero materno. Sono appena stati concepiti e realizzano di essere tre geni, consapevoli che con il passare del tempo e l’avvicinarsi della nascita perderanno gradualmente neuroni fino a raggiungere la totale incoscienza natale. Nascono sfide e competizioni interrotte da misteriose scosse esterne che scandiscono il passaggio del tempo. Ad ogni scossa qualcosa cambia: la loro postura, le loro capacità intellettive. Le informazioni vanno scemando. Il gioco diventa sempre più infantile, il loro linguaggio meno forbito. Ma alla quarta scossa qualcosa non va come le volte precedenti.

L’idea del progetto “Dall’altra parte | 2+2=?” nasce nel 2017 e debutta ufficialmente al Napoli Teatro Festival Italia 2020. È ospite all’interno del Festival Tramedautore 2021 al Piccolo Teatro di Milano. A maggio 2021 viene trasmesso in Rai Radio 3 in una versione radiofonica.

NOTE DI REGIA

Uno studio di Marian Diamond, neuroscienziata e professoressa della University of California, dimostra che: il 50/75% dei neuroni viene perso durante lo sviluppo pre-natale e si continuano a perdere neuroni lungo tutto l’arco della vita. Partendo da questo studio scientifico, “Dall’altra parte | 2+2=?” immagina che l’atto del concepimento sia il culmine della nostra genialità. Il lavoro, dunque, si basa su un’idea di regressione del linguaggio, dei corpi e delle coscienze. L’attesa, talvolta snervante, è il motore della dinamica.
Che vuol dire essere costretti a condividere uno spazio così ridotto con due sconosciuti che, solo poi, identificheremo come fratelli?

Una corda di canapa di circa dieci metri tiene uniti tre gemelli nel grembo materno in modo indissolubile: è il cordone ombelicale. Da questo legame fisico e metaforico è iniziato il processo di ricerca, sperimentando la sensazione di questo impedimento, in tutte le sue sfaccettature. Una drammaturgia della corda. Poi si è sviluppata la relazione con lo spazio circostante. Gli organi-tubi, i condotti uterini, il loro suono, la loro materia. L’involuzione fisica e cognitiva dovuta alla perdita dei neuroni è evidenziata dal progressivo denudarsi dei tre feti che si privano gradualmente di un elemento di costume.

Ogni tassello e ogni fase evolutiva, nello scambio e nel confronto continui con ogni maestranza, sono state determinanti in tutto il processo.

Un progetto di Putéca Celidònia

 
Drammaturgia e regia Emanuele D’Errico

Con Emanuele D’Errico, Dario Rea, Francesco Roccasecca

Voce Clara Bocchino

Aiuto regia Marialuisa Diletta Bosso

 
Costumi Giuseppe Avallone

Scene Rosita Vallefuoco

Sound design e musiche originali Tommy Grieco

Disegno Luci Giuseppe Di Lorenzo

Maschere a cura di Luca Arcamone


Produzione Putéca Celidònia/Tradizione e Turismo 

Foto di scena Anna Abet

RASSEGNA STAMPA

Dall’altra parte | 2+2=?

Napoli Teatro Festival chiusura con la prima di Putéca Celidònia. Si chiude con lo spettacolo di una compagnia napoletana ma dal talento riconosciuto su scala nazionale, domani venerdì 31 luglio la tredicesima edizione del Napoli Teatro Festival Italia. […]

(Il Mattino.it)

[…] Eccellente testo e regia di D’Errico, eccellente la prestazione degli attori tant’è che, guardandoli, viene da pensare che sì, a Napoli, è appena nata una compagnia di cui sarà interessante seguire la crescita. […]

(Alessandro Toppi per Hystrio)

[…] Una vena di pacata ed elegante comicità attraversa il testo, interpretato con intensa partecipazione e bravura da tutti i protagonisti, nei gesti, nel tono della voce, nel ritmo delle azioni, sincronizzati, liberi ma uniti da quel cordone ombelicale che a volte ne impedisce i movimenti. Originale la scenografia, semplice ma di piena resa sul palcoscenico, come il commento musicale che segna i tempi con ritmo rilevando i momenti di unione e di rottura. […]

(Pino Cotarelli per TeatroCult)

[…] Si tratta di una squadra affiatata e di tre personaggi a cui senza renderti conto ti affezioni, per uno spettacolo che fa passare senz’altro una bella serata, quindi certamente da consigliare. […]

(Valeria Mele per Gufetto Magazine)

[…] Dall’altra parte/ 2+2? è un testo che tratta con ironia ed intelligenza temi del tutto nuovi e affronta terreni inesplorati del teatro. La capacità di questo testo di racchiudere l’elemento ironico, e quindi la sfida tra i fratelli nell’evitare il deterioramento dei loro neuroni, con la regressione cerebrale, che si concretizza attraverso i corpi, i volti, le fisicità e gli sguardi dei personaggi sulla scena, rende questo lavoro unico nel suo genere. […]

(Francesco Gaudiosi per il Corriere del Teatro)